chiòṣa //
[lat. tardo glōsa(m), dal gr. glôssa ‘lingua, parola antiquata o straniera’ av. 1294]
s. f.
1 Spiegazione di una parola o di un passo di difficile significato, aggiunta a un testo da parte di chi legge o commenta il testo stesso: alle leggi poi di Giustiniano fecero le chiose i primi interpreti (L.A. MURATORI). SIN. Glossa, postilla.
2 (est., lett.) Commento, chiarimento | (fig., lett.) Commento malevolo, critico: ognun fa sopra me sue belle chiose (L. PULCI).
3 (tosc.) Macchia, chiazza.
4 †Piastrella di piombo usata per gioco dai ragazzi.
|| chioṣèlla, dim. | chioṣerèlla, dim. | chioṣétta, dim. | chioṣùccia, dim.
SFUMATURE interpretazione.

chioṣàre //
[da chiosa 1287]
v. tr. (io chiòṣo)
1 Interpretare ed esporre un testo o un passo difficile con chiose.
2 (est., lett.) Commentare, spiegare, interpretare: invece di Omero chioserò Crisippo (G. LEOPARDI).
3 (fig., lett.) Commentare in modo malevolo, criticare.