crùsca //
[germ. *krūsca. L’Accademia fu detta così perché fondata con l’intento di separare le parole non buone da quelle di uso puro, come si cerne la farina dalla crusca 1287]
s. f.
1 Residuo della macinazione dei cereali costituito dagli strati più esterni dei semi separati da quasi tutta la farina | Vendere crusca per farina, (fig.) ingannare.
2 Titolo e sede dell’Accademia sorta a Firenze nel XVI sec. col proposito di salvaguardare la purezza della lingua, e tuttora esistente | Vocabolario della Crusca, o (assol.) la Crusca, vocabolario compilato dagli Accademici | Edizione di Crusca, testo letterario accettato dall’Accademia come materiale di spoglio per il suo vocabolario.
3 (disus.) Lentiggini.

cruscàta //
[1536]
s. f.
1 (lett., raro) Discorso o scritto basato sui dettami dell’Accademia della Crusca (spec. spreg.).
2 Adunata dell’Accademia della Crusca.

cruscànte //
[1602]
A s. m. e f.
Accademico della Crusca.
B agg. e s. m. e f.
1 Che (o Chi) è ligio ai criteri puristici dell’Accademia della Crusca.
2 (scherz.) Linguista pedante e accademico.

cruscóne //
[da crusca av. 1565]
s. m.
1 Crusca molto grossa, del tutto priva di farina.
2 (scherz.) Accademico della Crusca.

cruscheggiàre //
[av. 1704]
v. intr. (pres. io cruschéggio; fut. io cruscheggerò; aus. avere)
(lett.) Parlare o scrivere con voci o modi linguistici approvati dalla Crusca.