fósco // o fùsco
[lat. fŭscu(m), di orig. indeur. 1313]
agg. (pl. m. -schi)
1 Di colore scuro: nubi fosche | Tenebroso, buio: notte fosca | Nebbioso, offuscato: cielo, tempo fosco | Luce fosca, che non lascia distinguere le cose.
2 (fig.) Torvo, cupo, tetro: aspetto, sguardo fosco.
3 (fig.) Triste: pensiero fosco | (fig.) Avvenire fosco, incerto o temibile | Dipingere a fosche tinte, mettere in cattiva luce, accentuando gli aspetti negativi.
4 (lett.) Ombroso.
|| foscaménte, avv. (raro) In modo fosco.

offuscàre //
[vc. dotta, lat. tardo offuscāre, comp. di ŏb- ‘davanti’ e fŭscus ‘fosco’ av. 1306]
A v. tr. (io offùsco, tu offùschi)
1 Rendere fosco, oscuro, opaco e sim.: offuscare la luce del sole, la lucentezza del metallo; le brume autunnali offuscano l’orizzonte | Offuscare la vista, annebbiarla | Offuscare la voce, diminuirne la limpidezza o la sonorità. SIN. Oscurare, ottenebrare.
2 (fig.) Privare di chiarezza: offuscare la mente; le passioni offuscano l’intelletto; SIN. Annebbiare | (fig.) Rendere meno bello, importante, rilevante e sim.: offuscare i meriti, la fama di qlcu.; chi di gloria troppo / è carco già, deh! non la offuschi (V. ALFIERI); SIN. Sminuire, appannare.
B offuscàrsi v. intr. pron.
Annebbiarsi, ottenebrarsi: il giorno s’offusca | (fig.) Confondersi, obnubilarsi: la memoria si offusca col passare degli anni.