inètto //
[vc. dotta, lat. inĕptu(m), comp. di in- (3) e un deriv. di ăptus ‘atto’, part. pass. di ăpere ‘attaccare’, di orig. indeur. av. 1327]
A agg.
1 Di chi non ha attitudine per una certa attività (+ a): essere inetto alle armi, al comando | (est.) Incapace di svolgere adeguatamente il proprio lavoro, o professione: operaio, medico inetto | (est.) Disadatto, inadeguato: sono inetto a vivere, me ne convinco ogni giorno più (A. FOGAZZARO) | (spreg.) Che vale poco, manca assolutamente di capacità e di energia: uomo inetto.
2 (lett.) Sconveniente, mediocre, sgarbato.
|| inettaménte, avv.
B s. m. (f. -a)
Chi è incapace di svolgere un determinato compito | (est.) Persona di poco o nessun valore.

inettitùdine //
[vc. dotta, lat. ineptitūdine(m), da inĕptus ‘inetto’ av. 1565]
s. f.
1 Mancanza di attitudine per un determinato lavoro o attività: avere, rivelare inettitudine per la carriera artistica; inettitudine allo studio. SIN. Incapacità.
2 (est.) Mancanza di capacità, dappocaggine: conosco la sua inettitudine.

inèzia //
[vc. dotta, lat. inĕptia(m), da inĕptus ‘inetto’ sec. XIV]
s. f.
1 Cosa priva di ogni importanza o valore: litigare per un’inezia; questa traduzione per me è un’inezia; gioielli a cui la moda / di viver concedette un giorno intero / tra le folte d’inezie illustri tasche (G. PARINI) | Mi è costato un’inezia, molto poco. SIN. Bazzecola, minuzia, sciocchezza.
2 †Inettitudine.