ironìa //
[vc. dotta, lat. ironīa(m), dal gr. eirōnéia, da éirōn, propr. ‘colui che interroga (fingendo di non sapere)’, di etim. incerta 1374]
s. f.
1 Dissimulazione del proprio pensiero dietro parole che hanno significato opposto o diverso da quello letterale (per es. bell’idea avete avuto!, per dire che l’idea è stata invece cattiva): ironia bonaria, sottile, grossolana | La figura retorica corrispondente a questo modo di esprimersi.
2 (est.) Umorismo sarcastico: non si fa dell’ironia sulle disgrazie altrui | Derisione, scherno: uno sguardo pieno d’ironia | (fig.) Ironia della vita, della sorte, del destino, si dice quando la vita, la sorte ecc. sembrano accanirsi contro qlcu., quasi a volerlo beffare.
3 (filos.) Ironia socratica, il metodo maieutico mediante il quale Socrate, fingendo ignoranza, portava il suo interlocutore alla scoperta della verità.
SFUMATURE umorismo (2).