mormoràre //
[lat. murmurāre, da mŭrmur ‘mormore’ 1268]
A v. intr. (io mórmoro; aus. avere)
1 Produrre un rumore lieve e continuo, detto di acque correnti, delle fronde mosse dal vento e sim.: chiara fontana … acque fresche e dolci / spargea soavemente mormorando (F. PETRARCA).
2 Parlare sommessamente: mormorare tra i denti. SIN. Bisbigliare, sussurrare.
3 (est.) Brontolare, lagnarsi: il pubblico cominciò a mormorare.
4 Sparlare di qlcu.: la gente mormora alle tue spalle, contro di te, sui tuoi comportamenti.
B v. tr.
Dire a bassa voce: mi mormorò alcune parole all’orecchio. SIN. Bisbigliare, sussurrare.

mormorìo //
[da mormorare col suff. -io (1) 1300 ca.]
s. m. (pl. -ii)
1 Rumore lieve e continuo di acque correnti, fronde mosse dal vento e sim.: il mormorio dell’onde.
2 Suono confuso e leggero prodotto dal mormorare fra loro di più persone: un mormorio di approvazione, di disapprovazione. SIN. Bisbiglio, brusio, sussurro | (fig., lett.) Diceria, chiacchiera.
3 (lett.) Lagnanza, recriminazione: non curar de’ disonesti mormorii del popolazzo (G. BOCCACCIO).

mùrmure //
[vc. dotta, lat. mŭrmure(m), di orig. onomat. 1499]
s. m.
1 (lett.) Mormorio: con grato murmure cadea / l’acqua di fuore (L. ARIOSTO).
2 (med.) Murmure vescicolare, suono polmonare normale prodotto dall’entrata dell’aria negli alveoli polmonari.