La parola del giorno è: obolo / elemosina
♣òbolo //
[vc. dotta, lat. ŏbolu(m), n. di una piccola moneta greca, dal gr. obolós ‘pezzo di metallo adoperato come moneta’. Cfr. obelós ‘spiedo’ (V. obelisco) ☼ sec. XIV]
s. m.
1 Antica moneta greca di argento o di bronzo, sesta parte della dramma.
2 (est.) Piccola offerta in denaro: date il vostro obolo; un obolo per i poveri | Obolo di San Pietro, offerta in denaro fatta alla Santa Sede dai fedeli. SIN. Elemosina.
|| obolétto, dim.
SFUMATURE ►elemosina.
elemòṣina // o †elimòṣina, (pop.) lemòṣina, (pop.) limòṣina
[vc. dotta, lat. cristiano eleemŏsyna(m), poi anche elemŏsina(m), dal gr. eleēmosýnē, da eleḗmōn ‘misericordioso’ da éleos ‘pietà’ (di etim. sconosciuta) ☼ 1268]
s. f.
1 Secondo il precetto cristiano della carità, soccorso materiale che si dà al prossimo bisognoso: fare, chiedere l’elemosina | (per anton.) Beneficenza fatta ai poveri, a una chiesa o a un convento: dare in elemosina | Ridursi all’elemosina, (fig.) in totale miseria.
2 Compenso dato al sacerdote per celebrare una messa | Compenso, tassa percepita per le concessioni di dispense e di atti amministrativi ecclesiastici.
3 (spreg.) Ciò che si fa o che si dà con superiore degnazione o controvoglia: ti ho chiesto un favore, non un’elemosina.
|| elemoṣinùccia, elemosinùzza, dim.
SFUMATURE
elemosina – obolo – offerta
Il soccorso in denaro che si dà al prossimo bisognoso, ubbidendo al precetto cristiano della carità, si dice elemosina. Obolo era originariamente il nome di una moneta greca di scarso valore; oggi è termine di uso poco comune per indicare il piccolo donativo in denaro che si elargisce durante le funzioni sacre per provvedere alle necessità della chiesa. Suo sinonimo in questa accezione è offerta, parola che pone l’accento sulla volontarietà del dono e la libera scelta del suo ammontare.