La parola del giorno è: opercolo
opèrcolo //
[vc. dotta, lat. opĕrculu(m) ‘coperchio’, da operīre ‘coprire’ (V.) ☼ 1779]
s. m.
1 (bot.) Formazione che chiude l’apertura di organi vegetali produttori di spore o semi, che cade con la deiscenza | Lamina che chiude gli aschi | Membrana che chiude l’urna dei muschi.
2 (zool.) Lamina ossea che nei Pesci si trova a protezione della camera branchiale. → ILL. pesci/1.
3 Strato sottile di cera che chiude ogni cella dell’alveare.
4 Sottile lamina che chiude l’orifizio di tubetti di dentifricio, colori, medicinali ecc., e che viene forata al momento dell’apertura.
5 (anat.) Struttura più o meno rigida che chiude come un coperchio aperture dell’organismo: opercolo di muco che chiude l’utero gravido.
6 (farm.) Capsula, spec. di materiale gelatinoso, contenente sostanze medicinali in polvere da assumere per via orale.