platònico //
[vc. dotta, lat. Platōnicu(m), dal gr. Platōnikós, agg. di Plátōn, genit. Plátōnos ‘Platone’ 1364]
A agg. (pl. m. -ci)
1 Relativo al filosofo greco Platone (427-347 a.C.), al suo pensiero, alle sue opere: i dialoghi platonici; le idee platoniche | Amore platonico, in Platone, forza che conduce dalla contemplazione della bellezza delle cose terrene al bello eterno e immutabile.
2 (est.) Detto di sentimento nobile, elevato, privo di ogni sensualità: amore platonico; amicizia platonica.
3 (fig.) Che è soltanto intenzionale, privo di conseguenze pratiche: una protesta platonica.
|| platonicaménte, avv.
1 Secondo la filosofia di Platone.
2 (est.) In modo platonico: amare platonicamente; un progetto espresso platonicamente.
B s. m. (f. -a)
Seguace della filosofia di Platone.

platonìṣmo //
[av. 1718]
s. m.
1 La dottrina filosofica di Platone.
2 (est.) Ogni atteggiamento filosofico che assume a proprio fondamento i princìpi della filosofia di Platone.
3 Platonismo matematico, in filosofia della matematica, teoria secondo la quale le entità matematiche sono dotate di esistenza reale, indipendentemente dalle operazioni della mente umana.

neoplatonìṣmo //
[comp. di neo- e platonismo 1871]
s. m.
Indirizzo filosofico sviluppatosi tra il III e il VI secolo d.C. dalla contaminazione della filosofia platonica con l’ebraismo e altre dottrine di età ellenistica; elaborò un concetto dell’Uno come sommo bene, del quale tutte le cose sarebbero emanazione: il neoplatonismo di Plotino | (est.) Qualsiasi movimento filosofico, artistico o letterario ispirato dal platonismo: il neoplatonismo rinascimentale.