quàtto // o (tosc.) guàtto
[lat. coāctu(m) ‘raccolto, compresso’ (V. coatto) 1313]
agg.
Chinato e rannicchiato per nascondersi o non farsi notare (spec. iter.): era lì quatto e immobile; se ne stava quatto quatto in un angolo; O tu che siedi / tra li scheggion del ponte quatto quatto (DANTE Inf. XXI, 88-89) | Starsene quatto, acquattato | (est.) Silenzioso, zitto, di soppiatto: avanzare quatto quatto.
|| quattaménte, avv.

coàtto //
[vc. dotta, lat. coāctu(m), part. pass. di cōgere ‘costringere’, comp. di cŭm ‘con’ e ăgere ‘spingere’ av. 1332]
A agg.
1 Imposto d’autorità o per legge: liquidazione coatta amministrativa | (dir.) Domicilio coatto, un tempo, provvedimento di polizia consistente nell’obbligo di risiedere in un dato luogo; oggi è sostituito dall’obbligo di soggiorno (V. soggiorno); CFR. Confino.
2 (psicoan.) Che si riferisce ai pensieri e ai comportamenti che l’individuo si sente costretto a ripetere, anche se irrazionali e inappropriati: Idee coatte cerchiavano quel cranio della loro corona di ferro (C.E. GADDA).
B s. m. (f. -a)
1 Chi era assegnato a un domicilio coatto.
2 (est., centr.) Detenuto.
3 (gerg.) Giovane emarginato, spec. in una grande città | Persona rozza e volgare che imita passivamente gli aspetti peggiori della moda e del costume.

acquattàre //
[comp. di a- (2) e quatto 1313]
A v. tr.
(raro) Nascondere.
B acquattàrsi v. rifl.
Stare quatto, rannicchiarsi, accovacciarsi, nascondersi alla vista: la lepre s’acquatta tra le stoppie.