racimolàre //
[da racimolo av. 1388]
v. tr. (io racìmolo)
1 (raro, spec. assol.) Raccogliere i racimoli che sono rimasti sotto le viti dopo la vendemmia.
2 (fig.) Mettere insieme a fatica, raggranellare: racimolare un po’ di denaro.

racìmolo //
[dal lat. tardo racīmus, variante di racemo av. 1320]
s. m.
1 Grappoletto d’uva.
2 (raro, fig.) Piccola parte di qlco. | (lett.) Gruppo residuo: racimoli di fanterie che erano restate quivi (N. MACHIAVELLI).
|| racimolétto, dim. | racimolìno, dim. | racimolùzzo, dim.

racèmo //
[vc. dotta, lat. racēmu(m) ‘grappolo’, di orig. preindeur. av. 1320]
s. m.
1 Grappolo spec. d’uva.
2 Motivo decorativo composto da volute stilizzate di tralci vegetali.
3 (chim.) Sostanza inattiva alla luce polarizzata, costituita dalla miscela di ugual numero di molecole di due composti chimici identici che ruotano l’uno a destra, l’altro a sinistra il piano di polarizzazione della luce.