restìo //
[lat. parl. *resistitīvu(m), da resĭstere sec. XIII]
A agg. (pl. m. -ii)
1 Di cavallo o altro animale da carico o da tiro che non vuole andare avanti: mulo bizzarro e restio.
2 (est.) Detto di persona che è riluttante a fare qlco., che la fa malvolentieri (+ a, anche seguito da inf.): restio al cambiamento, al confronto; essere restio a chiedere favori; non era restio dal ricorrere a questo demonio (I. NIEVO); Perché meco si mostra restia nel confidarsi? (C. GOLDONI). SIN. Alieno, contrario.
|| restiaménte, avv.
B s. m.
Difetto di animale restio: cavallo che ha il restio, che è guarito dal restio.

riottóso // (o -ṣ-)
[da riotta 1308]
agg.
1 (lett.) Litigioso, attaccabrighe: Non saprei che fare di gente … riottosa e rissosa e dispettosa (R. BACCHELLI).
2 (est.) Ribelle: quel contadiname riottoso che guardava di sbieco l’albero della libertà (I. NIEVO) | Restio, indocile (+ a): riottoso ad ascoltare i buoni consigli; riottoso all’ubbidienza.
|| riottosaménte, avv.

riòtta
[ant. fr. riotte, da rioter ‘riottare’ 1288]
s. f.
Contesa, lite: grave e dura riotta incominciarono (G. BOCCACCIO).

riottàre
[ant. fr. rioter, di etim. incerta 1314]
v. intr.
Contendere, questionare.