rubrìca //, (evit.) rùbrica
[vc. dotta, lat. rubrīca(m) ‘(terra) rossa’ (usata un tempo per scrivere; V. sign. 7), f. sost. di rubrīcus ‘rosso’, da rŭbor ‘rossore’ 1294]
s. f.
1 Quaderno con margini a scaletta, segnati con le lettere dell’alfabeto per facilitarne la consultazione, contenente indirizzi, numeri telefonici, appunti di vario genere, e sim. | (est.) Elenco di indirizzi o numeri telefonici su un supporto elettronico: la rubrica del telefono cellulare | (est., ragion.) Elenco alfabetico o numerico dei conti di un libro mastro o di un partitario.
2 (dir.) Titolo di un articolo di codice.
3 (ragion.) Ciascuno dei titoli in cui sono distinte le entrate e le uscite di un bilancio di previsione.
4 Sezione di un giornale, pubblicazione periodica, trasmissione radiofonica o televisiva relativa a un determinato argomento: rubrica finanziaria, teatrale, mondana.
5 (relig.) Nota, spesso scritta con inchiostro rosso, posta nel testo di un breviario o di un messale, contenente le regole da osservare nella celebrazione delle funzioni liturgiche | È di rubrica, è di regola.
6 Titolo, intestazione, lettera iniziale, richiamo o prospetto in un libro, in un manoscritto o in un codice, spec. se scritto con inchiostro rosso: le rubriche di un codice del Quattrocento.
7 Tipo di argilla rosso ocra un tempo usata per scrivere titoli, intestazioni, lettere iniziali e sim. in un libro o in un incunabolo.
|| rubrichétta, dim.

rubrichìsta // o rubricìsta
[da rubrica nei sign. 4 e 5 1745]
s. m. e f. (pl. m. -i)
1 Redattore di una rubrica giornalistica, radiofonica o televisiva.
2 Studioso di regole liturgiche.

còlumnist / ˈkɔlumnist, ingl. ˈkɒləmnɪst/
[ingl., ‘articolista’, da column ‘colonna (di giornale)’ 1954]
s. m. e f. inv.
Giornalista che cura una rubrica fissa, gener. su argomenti di attualità, di lunghezza aggirantesi sulla colonna.