sofìstico // o soffìstico
[vc. dotta, dal lat. tardo sophĭsticu(m), dal gr. sophistikós, agg. tratto da sophistḗs ‘sofista’ 1308]
A agg. (pl. m. -ci)
1 (filos.) Relativo ai sofisti o alla sofistica | Caratterizzato da un sofisma.
2 (est.) Che è eccessivamente scrupoloso, cavilloso, pedante: la gente istruita è sofistica e si arrabbia per le parole (I. SILONE).
B agg. e s. m. (f. -a)
Che (o Chi) è schizzinoso, di gusti difficili: come sei diventato sofistico!; non fare il sofistico! SIN. Schifiltoso, schizzinoso, smorfioso.
|| sofisticùzzo, dim.
|| sofisticaménte, avv.

sofìsta // o sofìsto
[vc. dotta, dal lat. sophĭsta(m), adattamento del gr. sophistḗs ‘uomo dotto, sofista’, connesso con sophízesthai ‘cavillare’, da sophía ‘sapienza’ 1321]
s. m. e f. (pl. m. -i)
1 Nel mondo greco dei secoli V e IV a.C., maestro di retorica e di saggezza per professione.
2 (est.) Chi si serve di sofismi, cavillatore.

sofìstica //
[vc. dotta, dal gr. sophistikḗ (téchnē) ‘(arte) di cavillare’, f. sost. di sophistikós, da sophistḗs ‘sofista’ 1261 ca.]
s. f.
Indirizzo filosofico sviluppatosi in Grecia nei secoli V e IV a.C., che si opponeva all’oggettivismo gnoseologico ed etico della tradizione filosofica precedente in nome del soggettivismo e di un relativismo pragmatico basato sulle abilità retoriche.