sovvenìre // o sovenìre, suvenìre
[dal lat. subvenīre ‘accorrere’, comp. di sŭb ‘sotto’ e venīre av. 1250]
A v. tr. (coniug. come venire)
(lett.) Aiutare, soccorrere: sovvenire l’amico; se voi lo sovvenite ne’ sua bisogni, dice che quel tanto che gli date a voi avanzava (MICHELANGELO).
B v. intr. (aus. avere nel sign. 1, essere nel sign. 2)
1 (lett.) Venire in aiuto, in soccorso: sovvenire al bisogno di qlcu.; sovvenire ai poveri; il conte … non potrebbe alla ambizione di Filippo sovvenire (N. MACHIAVELLI).
2 (lett.) Venire in mente (anche impers.): e mi sovvien l’eterno / e le morte stagioni (G. LEOPARDI).
C in funzione di s. m. solo sing.
(raro, poet.) Ricordo, memoria: dei dì che furono / l’assalse il sovvenir! (A. MANZONI).
D sovvenìrsi v. intr. pron.
(lett.) Ricordarsi: e tu chi sa se mai / ti sovverrai di me! (P. METASTASIO); mi fe’ sovvenire che vi si parlava di me (U. FOSCOLO).