tàcito / ˈtatʃito/
[vc. dotta, lat. tăcitu(m), dal part. pass. di tacēre 1261 ca.]
A agg.
1 (lett.) Che tace, mantiene il silenzio: restò tacito e silenzioso; Taciti, soli, sanza compagnia / n’andavam l’un dinanzi e l’altro dopo (Dante Inf. XXIII, 1-2) | (est.) Che non fa rumore: passo tacito | Quieto, silenzioso: una notte tacita; Oh quante volte, al tacito / morir d’un giorno inerte (A. Manzoni).
2 Che non è espresso apertamente, ma si può facilmente intuire: un tacito assenso; il suo sguardo esprimeva un tacito rimprovero | Sottinteso: fra loro c’è un tacito patto | (fig., lett.) Nascosto: un amore tacito.
|| tacitaménte, avv.
1 In silenzio: aspettare tacitamente; implicitamente: rinnovare tacitamente un contratto.
2 Segretamente: tacitamente lo tradirono.
B in funzione di avv.
(lett.) Silenziosamente.


tacitàre / tatʃiˈtare/
[da tacito 1798]
v. tr. (io tàcito)
1 Pagare, soddisfare una richiesta di denaro con una somma inferiore a quella dovuta: tacitare un creditore.
2 (est.) Mettere a tacere: tacitare uno scandalo.