tòrpido // (o -ó-)
[vc. dotta, lat. tŏrpidu(m), da torpēre ‘restare intorpidito’ 1476]
agg.
1 Che è preso da torpore, è intorpidito, detto del corpo o di una sua parte | (est.) Pigro e tardo nei movimenti: un gesto torpido | (fig.) Fiacco, indolente, apatico: ingegno torpido; volontà torpida.
2 (poet.) Che fa diventare fiacco, pigro.
|| torpidaménte, avv. In modo torpido, fiacco: muoversi torpidamente; reagire torpidamente.

torpóre //
[vc. dotta, lat. torpōre(m), da torpēre ‘restare intorpidito’ 1374]
s. m.
1 Alterazione fisica che si manifesta con l’attenuazione della prontezza dei riflessi e dei movimenti e con la perdita totale o parziale della sensibilità: la digestione difficile gli provoca torpore.
2 (est.) Lentezza, pigrizia fisica o mentale: il torpore provocato dal caldo; il torpore dell’ozio | (fig.) Stupidità, ottusità: torpore mentale.

intorpidìre //
[comp. di in- (1) e torpido av. 1730]
A v. tr. (io intorpidìsco, tu intorpidìsci)
1 Rendere torpido: il freddo mi intorpidisce le membra.
2 (fig.) Rendere lento, tardo: il vino intorpidisce il cervello. SIN. Offuscare, ottundere.
B v. intr. (aus. essere) e intorpidìrsi v. intr. pron.
1 Diventare torpido.
2 (fig.) Diventare fiacco, inerte: sono intorpidito nell’ozio; la mente si intorpidisce nell’inattività.