tralùcere / traˈlutʃere/
[vc. dotta, lat. translucēre, comp. di trāns ‘attraverso’ e lucēre ‘splendere’ con adattamento ai corrispondenti componenti it. av. 1292]
v. intr. (io tralùco, tu tralùci; difett. del part. pass. e dei tempi composti)
1 (lett.) Risplendere attraverso corpi diafani, detto della luce: raggio di sol traluce in vetro (F. Petrarca).
2 Trasparire (anche fig.): un oggetto che traluce nell’acqua; la paura gli traluce nello sguardo; sentimenti … che dai cuori ove nacquero tralucono già alla mente d’alcuni uomini (I. Nievo).
3 Lasciar passare la luce: I’ son sì magro, che quasi traluco (C. Angiolieri).


tralucènte / traluˈtʃɛnte/
part. pres. di tralucere; anche agg.
1 Nei sign. del v.
2 (raro, poet.) Splendente: el grande amore / ch’i porto a’ tuo’ begli occhi tralucenti (L. de’ Medici).