vampìro //
[fr. vampire, dal ted. Vampir, a sua volta dal serbo vampir 1749]
A s. m. (f. -a, raro -essa)
1 Nelle credenze popolari, spettro che abbandona di notte la tomba e assale i viventi, per succhiarne il sangue.
2 (zool.) Genere di Chirotteri che si nutrono di insetti e frutta oppure che provocano leggere ferite ad altri animali e ne lambiscono il sangue. ILL. animali/11.
3 (fig.) Dissanguatore, strozzino, sfruttatore.
4 (scherz.) Donna vampiro, vamp.
B agg.
(fig.) Vampiresco: sguardo vampiro; fisco vampiro.

vampirìṣmo //
[fr. vampirisme, da vampire ‘vampiro’ 1756]
s. m.
1 Nelle credenze popolari, l’assumere forma di vampiro | Complesso dei fenomeni che, nella stregoneria, sono connessi al comportamento di vampiro.
2 Forma di necrofilia in cui la vittima viene violata dopo essere stata uccisa.
3 (fig.) Grande avidità.

vampiriẓẓàre //
[da vampiro 1986]
v. tr.
1 Dissanguare, esaurire (spec. fig.).
2 (fig.) Monopolizzare l’attenzione dello spettatore di uno spot pubblicitario, distogliendola dal prodotto reclamizzato | (fig.) Far proprio, fagocitare: vampirizzare i concetti di una cultura diversa; SIN. Incorporare.
|| vampiriẓẓazióne, s. f.