liquefàre / likweˈfare/ o liquefàcere
[per liquefacere con sostituzione di fare a facere av. 1320]
A v. tr. (pres. io lìquefo o, più corretto ma meno diffuso, liquefàccio o liquefò, tu lìquefi o, più corretto ma meno diffuso, liquefài, egli lìquefa o, più corretto ma meno diffuso, liquefà, noi liquefacciàmo, voi liquefàte, essi lìquefano o, più corretto ma meno diffuso, liquefànno; congtv. pres. io lìquefi o, più corretto ma meno diffuso, liquefàccia; imperat. lìquefa o, più corretto ma meno diffuso, liquefài o liquefa’; nelle altre forme coniug. come fare)
1 Far passare un gas o un solido allo stato liquido: liquefare l’ossigeno; il calore liquefà la neve | Fondere: liquefare i metalli.
2 (fig., raro) Dilapidare, scialacquare: ha liquefatto in poco tempo ogni sua ricchezza.
B liquefàrsi v. intr. pron.
1 Diventare liquido: i ghiacci si liquefanno in primavera. SIN. fondersi, sciogliersi.
2 (fig.) Struggersi in sudore: con quest’afa ci si liquefà.
3 (fig., raro) Ridursi a nulla: il suo capitale si è liquefatto in un momento.


liquefàtto / likweˈfatto/
part. pass. di liquefare; anche agg.
1 Nei sign. del v.: gas liquefatto; burro liquefatto.
2 Sciolto.


liquefazióne / likwefatˈtsjone/
[vc. dotta, lat. tardo liquefactiōne(m), da liquefăctus ‘liquefatto’ av. 1537]
s. f.
Il liquefare, il liquefarsi.