La parola di oggi è: motto / mottetto


mòtto / ˈmɔtto/
[lat. parl. *mŭttu(m), da muttīre ‘borbottare, parlare a bassa voce’, di orig. onomat. av. 1250]
s. m.
1 detto arguto e spiritoso: motto garbato, pronto; riuscì il motto argutissimo e risibile (B. Castiglione) SIN. facezia
2 breve frase sentenziosa: ‘provando e riprovando’ era il motto dell'Accademia del Cimento | motto popolare, frase proverbiale | nell'araldica militare, frase che, posta sotto lo stemma di un corpo, ne esprime l'impresa SIN. massima
3 (lett.) parola: uscì e non fece motto | a motto a motto, di motto in motto, parola per parola
4 (lett.) parola, frase | (lett.) accennare un motto, dire qlco.
|| mottétto, dim. (V.)
 SFUMATURE
motto – facezia – barzelletta – freddura
Motto è una frase breve, anche di pochissime parole, che unita a un'immagine allegorica viene assunta come emblema nello stemma di una famiglia, di un ente, di un corpo militare, ecc.; ma più correntemente motto, o meglio motto di spirito, è una frase arguta, spiritosa. La facezia è invece un breve raccontino che si conclude in genere con una frase spiritosa; il termine è d'uso letterario e definisce in letteratura uno specifico genere, vivo soprattutto in età rinascimentale. Un equivalente attuale di facezia è barzelletta, che è una storiella spiritosa e divertente. Freddura è invece una battuta spiritosa consistente in un gioco di parole o un doppio senso.
SFUMATURE adagio (2)


mottétto / motˈtetto/ o, nei sign. 2 e 3, motétto
[sec. XIV]
s. m.
1 dim. di motto
2 breve componimento in rima di tono arguto
3 (mus.) forma polifonica nata nel XIII sec. e poi adattata ai diversi stili, gener. su testi latini e d'uso sacro