nòmade / ˈnɔmade/
[vc. dotta, lat. nŏmade(m), dal gr. nomás ‘che erra per mutare pascoli’, da némein ‘pascolare’, di orig. indeur. av. 1367]
A agg.
Detto di popolazione che non ha dimora fissa e stabile, e vive spec. esercitando la caccia e la pastorizia: tribù nomade; popoli nomadi | vita nomade, (fig.) di chi muta spesso luogo di residenza.
B s. m. e f.
1 Appartenente a popolazione nomade | Zingaro.
2 (fig.) Chi non ha un domicilio fisso: quell’attore è un nomade.
SFUMATURE vagabondo.


vagabóndo / vaɡaˈbondo/ o vagabùndo
[vc. dotta, lat. tardo vagabŭndu(m), da vagāri ‘vagare’, sul modello di moribŭndus ‘moribondo’ 1321]
A agg.
1 Che non ha dimora stabile e vive spostandosi qua e là: gente vagabonda; animali vagabondi | vita vagabonda, tipica di chi vive spostandosi da un luogo all’altro.
2 (est.) Che si muove, si sposta continuamente: nuvola vagabonda; un turbine vasto, incalzante, vagabondo (A. Manzoni).
3 (est.) Che vaga, che divaga: pensieri vagabondi; mente vagabonda | (fig.) Occasionale, incostante: affetti, amori vagabondi.
4 (fig., raro) Fannullone.
B s. m. (f. -a)
1 Persona per lo più senza fissa dimora, che vive spec. di espedienti e senza dedicarsi ad alcun lavoro: la polizia ha fermato alcuni vagabondi.
2 (fig.) Chi non ha voglia di lavorare, chi fa vita da fannullone: devi trovarti un’occupazione e smettere di fare il vagabondo.
3 (scherz.) Chi, per lavoro o per divertimento, si sposta spesso da un luogo all’altro: poverino, fa la vita del vagabondo.
|| vagabondàccio, pegg.
 SFUMATURE
vagabondo – giramondo – nomade
Vagabondo è chi non ha dimora stabile e vive più o meno oziosamente spostandosi di luogo in luogo, da cui poi il significato di “scioperato, fannullone”. Altra cosa è giramondo, termine che si riferisce a chi ama viaggiare per il mondo senza mete prefissate, per il gusto di conoscere gente e luoghi nuovi. Nomade condivide con i precedenti la tendenza a non avere fissa dimora, a spostarsi continuamente, ma è termine che ha una connotazione antropologica, riferendosi a popolazioni non stanziali, che non vivono cioè stabilmente su un territorio.