ṣganasciàre / zɡanaʃˈʃare/
[da ganascia, con s- 1611]
A v. tr. (pres. io ṣganàscio; fut. io ṣganascerò)
1 (raro) slogare le ganasce: sganasciare qlcu. con un pugno
2 (lett.) mangiare con avidità | (fig., lett.) rubare (anche assol.)
3 (fig., tosc.) sfasciare, rompere: sganasciare un mobile, una sedia | disgiungere, sconnettere: sganasciare un libro
B ṣganasciàrsi v. intr. pron.
slogarsi le ganasce | sganasciarsi dalle, per le, risa, (iperb.) ridere smodatamente


ganàscia / ɡaˈnaʃʃa/
[lat. tardo ganāthu(m), dal gr. gnáthos ‘mascella’, di orig. indeur. sec. XIII]
s. f. (pl. -sce)
1 nell'uomo, la guancia e la mascella considerate come un tutto unico | mangiare a due, a quattro ganasce, con grande avidità; (fig.) speculare, fare grossi guadagni
2 (veter.) porzione molare del corpo della mandibola | carico di ganasce, di equino che presenta l'osso mascellare inferiore molto sviluppato
3 (mecc.) ciascuno degli elementi di morsa, tenaglia e sim. che servono a bloccare un organo in movimento o un pezzo da lavorare
4 nel freno, elemento mobile che sviluppa l'azione frenante sull'organo rotante
5 piastra di acciaio che serve per il collegamento delle testate di due rotaie
6 (autom.) bloccaruota | (fig.) ganasce fiscali, fermo amministrativo
|| ganascétta, dim. | ganascìna, dim. | ganascìno, dim. m. (V.) | ganascióne, accr. m. (V.)


ṣganascióne / zɡanaʃˈʃone/ o (centr.) ṣganassóne
[da sganasciare 1785]
s. m.
(pop.) ceffone