stridìo / striˈdio/
[1715]
s. m. (pl. -ii)
strido ripetuto, prolungato: stridio di cicale


strìdere / ˈstridere/
[dal lat. strīdere, di orig. onomat. sec. XIII]
v. intr. (pass. rem. io stridètti o stridéi, tu stridésti; aus. avere; part. pass. raro stridùto)
1 mandare un suono acuto e sgradevole: il ferro rovente nell'acqua stride; l'olio bollente stride; nell'aprirsi la porta strideva SIN. cigolare, scricchiolare
2 strillare, emettere grida acute, detto di persona: la caccia, per quanto lei si divincolasse e stridesse, a sedere dirimpetto a sé (A. Manzoni)
3 detto di animali, emettere un verso stridulo e acuto: le cicale stridono; la civetta stride nella notte; l'aquila stride | emettere un urlo acuto e prolungato, detto del cinghiale ferito
4 (tosc., lett.) essere costretto a sopportare qlcu. o qlco. a malincuore, contro voglia
5 (fig.) contrastare fortemente, produrre un accordo sgradevole: quei colori stridono fra loro; le parole stridono con la musica della canzone; tra gli aspetti di quei luoghi, strideva quella loro allegria (L. Pirandello)