ultimàre / ultiˈmare/
[vc. dotta, lat. tardo ultimāre ‘avvicinarsi all’ultimo (momento)’ 1319]
A v. tr. (io ùltimo)
Condurre a fine, a termine: ultimare l’opera iniziata, l’impresa | Concludere: ultimare un trattato.
B v. intr.
Finire, arrivare al termine.


ultimatìvo / ultimaˈtivo/
[da ultimatum 1938]
agg.
Che ha il carattere o il tono di un ultimatum: ordine ultimativo. SIN. perentorio.
|| ultimativaménte, avv.


ultimàtum / ultiˈmatum/
[vc. lat. di creazione moderna, da ŭltimus ‘estremo, finale, ultimo’ 1674]
s. m. inv.
1 Nel diritto internazionale, proposta definitiva, ultime condizioni di un accordo, respinte le quali si minaccia di rompere i negoziati o di ricorrere alla forza: mandare un ultimatum.
2 (est.) Richiesta, ingiunzione e sim. oltremodo perentoria, che non ammette obiezioni, ripensamenti o rifiuti se non a prezzo di gravi conseguenze (anche scherz.): ultimatum dei sindacati alla controparte; mi ha dato un ultimatum: devo scegliere tra lei e la partita.