La scrittura nella rete crea pertanto letteratura d’avanguardia. Non vuole ignorare le condizioni del presente, né rifiutare il progresso e ritirarsi nella mediazione. Invece di estraniarsi, si getta nella mischia. Vuole mettere mano agli apparecchi, giocare con essi e sperimentare novità, per scoprire il presente e riflettere sulla letteratura.

 

Scrivere nella rete esplora tendenze nuove e passate, indaga fenomeni globali ma allo stesso tempo particolari, tutti accomunati da una buona dose di originalità e personalità: sperimenteremo la poesia «flarf», analizzeremo romanzi basati sullo scambio di e-mail, studieremo il blog cult di Paolo Nori, i seguitissimi post sulla pagina Facebook di Tommaso Pincio e i fervidi tweet di Elasti.

Attraverso citazioni ed esempi l’autore Stephan Porombka, professore di letteratura e giornalismo presso l’Università di Hildesheim, fornisce consigli ed esempi non solo su come usare in maniera originale e personale Facebook, Twitter e i blog, ma illustra anche la riattualizzazione dei canoni letterari attraverso i nuovi media.

Molti di noi leggono e scrivono sul web quotidianamente. Ma siamo proprio sicuri di conoscere i meccanismi comunicativi che sono necessari per essere letti e recepiti al meglio? Spesso sul web si riproducono schemi vecchi, non più applicabili alle nuove tecnologie e ai nuovi media.

Questo libro, di 160 pagine e diviso in 15 agili capitoli, oltre a fare chiarezza e a dare moltissimi nuovi spunti creativi, indica nuove ed efficaci strade da seguire verso una letteratura 2.0.

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