Scuole di Scrittura #5: Lalineascritta
Era il gennaio 2004 quando entrai a far parte del gruppo di scrittura del Primo Livello all’interno dei laboratori di scrittura creativa diretti da Antonella Cilento. Ricordo il primo esercizio, la presentazione di un personaggio in terza persona, il divertimento di inventare con assoluta libertà e l’emozione di leggere ad alta voce aspettando le reazione di Antonella e degli altri.
Non è facile far comprendere ciò che avviene dentro i gruppi di scrittura creativa; vi si verificano speciali alchimie, correnti energetiche profonde perché tutto il lavoro di laboratorio tende a riversare i fantasmi che ciascuno di noi si porta e di tracciare i ponti di passaggio di questi fantasmi in forma narrativa. Le tecniche di narrazione, gli approfondimenti sui generi letterari, la miriade di impulsi e stimoli di lettura di ogni genere che provengono dal laboratorio e ci ritornano come in un circolo di esperienze feconde, sono il mezzo, mai fine a se stesso, di un’indagine di verità, la verità irripetibile di ciascuno, che ciascuno, con libertà, è chiamato a ricreare nell’arte. La partecipazione ai laboratori significa anche inghiottire bocconi amari, quando arrivano critiche o vere e proprie stroncature (come è avvenuto del mio primo esperimento di romanzo … ). Se non ci si arma di una buona dose di umiltà e determinazione, il laboratorio non potrà mai servire a nulla.
Dalle esperienze del laboratorio, dal confronto con gli altri, dalla verifica costante con Antonella Cilento,è nato “L’amore assente”, romanzo con cui sono stato segnalato alla XXIII edizione del Premio Italo Calvino (2010). Dopo una piuttosto radicale riscrittura, il romanzo è partito per le case editrici fino a che ha trovato … casa in “E/O” ed uscirà il 24 ottobre 2012 nella collezione “Sabotage” diretta da Massimo Carlotto, con il titolo “Non passare per il sangue”. Il romanzo, in parte autobiografico, svolge l’intreccio tra due storie di ricordi che si fronteggiano nel presente. Se un amore omosessuale non passa per il sangue, si può dare una vita autentica che non risponda necessariamente alle leggi della riproduzione biologica? Se ho potuto dare una risposta in forma di romanzo a questa domanda, è solo grazie all’intensità del percorso vissuto negli anni di laboratorio a “Lalineascritta” e alle idee che sono uscite fuori dagli esercizi di scrittura accumulatisi negli anni. Nei laboratori, forse, non si impara ad essere scrittori. Ma due cose fondamentali, però, si imparano: a non pensare che sia facile diventarlo e a sperimentare che solo scavando profondamente, senza paura del dolore e senza sostegni anestetici, è possibile, almeno, tentare di passare dal silenzio ad una Parola Vera.
© Eduardo Savarese *