Cari lettori,
inauguriamo, nello spazio Dizionari più, una nuova iniziativa: si tratta della presentazione delle più note scuole di scrittura. A ciascuna chiederemo due interventi: il primo che ci trasmetta lo spirito, la vita e l’aria che si respira nelle sue aule,  e il secondo che affronti un problema tecnico-stilistico che un allievo si è trovato a dover risolvere durante il suo percorso didattico e creativo.

Pensiamo che sia un’idea  interessante, perché dà l’opportunità di rendersi conto di come e che cosa si “produce” in questi luoghi idealmente così vicini alle antiche botteghe rinascimentali. Anziché quadri, sculture, vestiti oggi si producono testi (racconti, romanzi, sceneggiature), si incontrano grandi professionisti e si acquisiscono gli strumenti tecnici per esprimere le proprie idee.
La riflessione sullo stile della scrittura e sulla redazione dei testi è il cardine su cui si sviluppa il Dizionario di stile e scrittura e per questo motivo riteniamo che il blog del Dizionario sia il luogo migliore per pubblicare questo ciclo di interventi, approfittando dell’ospitalità delle due autrici.

In quanto curatore di questa iniziativa, sarò lieto di ricevere suggerimenti e segnalazioni relativi anche ad altre botteghe che non ho ancora avuto modo di conoscere.

Cominciamo dunque con la prima delle scuole interpellate: la scuola Holden di Torino