Il tema di storia
Tra le meno gettonate all’esame di maturità, la tipologia C verte su un argomento di storia. La tendenza a considerare l’argomento storico come una semplice elencazione di fatti e vicende così come sono state apprese e rielaborate attraverso gli strumenti della spiegazione e dello studio manualistico ha relegato il tema di storia in uno spazio molto limitato, con esigue percentuali di preferenza tra i candidati.
Una precondizione necessaria per svolgere il tema di storia è ovviamente una conoscenza approfondita del programma svolto nell’ultimo anno: tuttavia questo elemento da solo non è sufficiente perché ci si possa addentrare non senza qualche timore reverenziale nei meandri di questo argomento. Dallo svolgimento di questa tipologia ci si aspetta molto di più che una semplice ritrattazione o ricostruzione degli eventi. Quello che si chiede ad un elaborato di storia non è tanto un’esposizione degli avvenimenti: ciò significherebbe infatti una riproduzione di notizie e informazioni in forma cronologica che non rappresenta l’obiettivo di questa tipologia e che non coglie quindi il bersaglio né la finalità dell’indagine storica (e storiografica) della consegna.
La questione qui si allarga evidentemente alle ragioni della storia, al suo complicato intrecciarsi con le cause e con i processi, al suo ridefinirsi come disciplina che serve alla comprensione e all’interpretazione del passato più che a una sua elencazione. Detto in termini più semplici e pratici: il tema di storia deve soprattutto argomentare posizioni e visioni differenti di un medesimo aspetto-problema del tempo storico. In tal modo l’indagine diventa ricostruzione dei rapporti tra le cause e gli effetti, tra le ragioni che hanno determinato quella situazione e le conseguenze a vari livelli che essa ha successivamente generato. È quella che si chiama la “dialettica storica”: il divenire dei processi più che dei fatti in sé; la compresenza di cause che insistono su un unico fenomeno; la complessità dei meccanismi politici e la loro intersezione con quelli economici, sociali, culturali, antropologici.
Facciamo un esempio attraverso una traccia che venne assegnata all’esame di stato nel 2009. La consegna della tipologia C era la seguente:
Nel 2011 si celebreranno i 150 anni dell’unità d’Italia. La storia dello Stato nazionale italiano si caratterizza per la successione di tre tipi di regime: liberale monarchico, fascista e democratico repubblicano.
Il candidato si soffermi sulle fasi di passaggio dal regime liberale monarchico a quello fascista e dal regime fascista a quello democratico repubblicano. Evidenzi, inoltre, le caratteristiche fondamentali dei tre tipi di regime.
Nella traccia sono evidenti numerosi aspetti da collegare tra loro: 1) l’unificazione nazionale come risultato di un lungo processo politico (ma anche militare, culturale, ideologico); la curvatura “politica” della traccia indirizza la scelta dei contenuti (che possono essere espressi in forma espositiva) e delle riflessioni (che invece necessitano di una trattazione in forma argomentativa); il passaggio da un sistema politico e istituzionale all’altro consente di evidenziare le tensioni, le rotture, le crisi, i conflitti che hanno lacerato lo stato italiano nel corso di un secolo e mezzo di vita unitaria. La traccia indica nelle “fasi di passaggio” i momenti cruciali di questo processo: ciò che interessa in primo luogo è la natura e lo sviluppo di questo divenire storico, all’interno del quale viene poi chiesto di enucleare le caratteristiche dei singoli stadi, come risultante delle trasformazioni che sono avvenute dentro il processo storico.
Vi è poi un altro aspetto, non secondario, del tema storico. La necessità di una lettura originale, di un’interpretazione dei fatti alla luce dei documenti e delle fonti storiche che possono essere utilizzate per evidenziare un aspetto della nostra ricostruzione piuttosto che un altro (i documenti parlamentari; i testi; i carteggi; i documenti fotografici e cinematografici; le registrazioni in audio e in video di discorsi pubblici, interviste, manifestazioni, eventi).
È inevitabile che alla fine di una ricostruzione storica debba avvenire l’elaborazione di un certo giudizio interpretativo sulla natura del processo che è stato ricostruito: ma lo storico non si fa prendere dalla propria appartenenza ideologica. La faziosità dei giudizi storici non è buona maestra per una ricostruzione equilibrata di ciò che è avvenuto nel passato: quindi trattare gli argomenti in modo problematico, mostrandone con equilibrio la loro complessità, arricchendoli con riferimenti e collegamenti, in una prosa chiara e scorrevole è segno di una raggiunta consapevolezza e maturità. Ed è una strada, questa, da consigliare e da percorrere nello svolgimento della tipologia C.