Assembramenti o assemblamenti?
Un caso di malapropismo
Gent.mi,
Buongiorno Professore, le scrivo per fugare una volta per tutte un dubbio di una persona che, in maniera piuttosto antipatica, si ostina a voler dire ASSEMBLAMENTI (un po’ come potrebbe dire l’uccellino Titti), anziché il corretto ASSEMBRAMENTI.
Posso forse azzardare che la signora in questione pensi, per ragioni a me fortunatamente ignote, che ASSEMBLAMENTI derivi da (o sia una variante di) ASSEMBLAGGIO (cit. Treccani.it: complesso di operazioni […] per mettere assieme le varie parti, precostituite, di un apparecchio) ?
Un caro saluto e grazie per lo splendido lavoro che svolge.
Roberta
Cara Roby,
mi pare che lei abbia ragione: assembramento secondo lo Zingarelli 2021 significa: adunata di persone, specialmente in luogo aperto, per dimostrazioni, spettacoli insoliti, e simili; deriva da assembrare, parola databile in italiano prima del 1250. che deriva dal francese antico assembler, dal latino adsimilāre ‘far simile’. Invece assemblamento è parola rara; più frequente è assemblaggio, che deriva da assemblare e che lo Zingarelli così definisce:
assemblàggio
[fr. assemblage, da assembler. V. assemblare ☼ 1959]
sostantivo maschile
1 in varie tecnologie, operazione produttiva costituita dall’accoppiamento e unione di due o più parti del prodotto allo scopo di ottenere il prodotto finito o un suo sottogruppo
2 (inform.) operazione svolta dai programmi compilatori o traduttori di linguaggi simbolici per cui alle frasi del linguaggio simbolico vengono sostituite le corrispondenti sequenze d’istruzioni in linguaggio macchina
3 (arte) opera d’arte realizzata con materiali eterogenei
Lo scambio fra due parole simili è detto malapropismo, parola che lo Zingarelli 2021 così definisce:
malapropìsmo [ingl. malapropism ‘storpiatura di una parola, papera’, dal n. di Mrs. Malaprop, un personaggio della commedia del 1775 The Rivals di R. B. Sheridan, che usava spesso una parola per l’altra ☼ 1976]
sostantivo maschile● (ling.) storpiatura di una parola che viene usata al posto di un’altra di suono simile producendo, talora intenzionalmente, effetti comici (es. antilopi per antipodi nella frase ‘quanto a idee politiche, io e lui siamo agli antilopi’)
Eccole qualche scherzoso malapropismo che mi è capitato di sentire:
– Mi è venuto il paté d’animo [invece di ‘patema’]
– Ho un dolore lancillante allo sterco [invece di ‘lancinante allo sterno’]
– Vediamoci stasera nel foie gras della Scala [invece di ‘foyer’]
– Questa caratteristica è nel DHL del nostro partito [invece di ‘DNA’]
– Gli ho detto di sì, ma con torto collo [invece di ‘obtorto collo’]
– E’ un giovane brillante, pieno di Hatù [invece di ‘atout’]
Cari saluti dal suo
Professore