Da ‘ce’ a ‘ci’
Gentile Signore,
Non sono italiana di madrelingua. Quindi, ho un certo dubbio riguardo al uso del pronome ‘ci‘ in risposta alla domanda come ‘hai il libro?’ ‘Si’ ce l’ho’. Oppure, un altro esempio , ‘Da dove viene la Sua virtuosita’ nell’adoperare la lingua italiana quando scrive delle poesie ? ‘ Ce l’ho dalla letteratura. İo sono una appassionata lettrice.’ Vorrei che Lei mi spiegasse succintamente le sfumature del questo assai prevalente costrutto.Distinti saluti,
Elif Erkan
Gentile Signora,
ecco la voce ce nello Zingarelli 2012
ce (1)
[1282]
A pron. pers. atono di prima pers. pl. (forma che il pron. ci assume davanti ai pron. atoni la, le, li, lo e alla particella ne sia proclitici, sia enclitici nelle forme -celo, -cela ecc., e -cene; talora, nell’uso lett., lo e ne proclitici si troncano e si uniscono a ce dando luogo alle forme cel e cen)
1 Ci (come compl. di termine): ce ne ha parlato a lungo; non ce l’ha voluto prestare; ce li ha fatti solamente vedere; non puoi impedircelo; raccontacelo; parlacene; la natura assai apertamente cel mostra (G. BOCCACCIO); ché di nulla cen cale (A. CARO).
2 Nella coniug. dei v. pron. e rifl.: ce lo siamo dimenticati; non ce ne siamo ricordati; ce ne laviamo le mani; ce ne renderemo conto | (pleonast.) Con valore rafforz.: andate dalla zia? salutatecela tanto; non volendo / cominciar senza voi, cen (‘ce ne’) rimanemmo (I. PINDEMONTE).
3 †Come compl. oggetto: La concreata e perpetua sete / del deiforme regno cen portava (DANTE Par. II, 19-20).
B avv. (forma che l’avv. ci assume davanti ai pron. atoni la, le, li, lo e alla particella ne, sia proclitici, sia enclitici nelle forme -celo, -cela, ecc., e -cene)
1 Qui, in questo luogo, in quel luogo e sim. (con verbi di stato e di moto): ce l’ho mandato io; ce li abbiamo messi noi; sono andato, ma non ce l’ho trovato; hai messo molto tempo a trovarcelo?; speravo di trovarcene ancora un po’.
2 Con valore indet. di tempo e di luogo (anche pleonast.): ce l’hai un libro da prestarmi?; ce ne hai messo del tempo!; ce ne volle per convincerlo!
Nelle frasi da lei citate, ce è pleonastico: si può omettere; dà una connotazione colloquiale alle frase. Infatti ciascuna frase può essere sostituita da una frase senza ce senza che il significato cambi:
‘Hai il libro?’ ‘Sì ce l’ho’ > ‘Hai il libro?’ ‘Sì l’ho’
‘Da dove viene la sua virtuosità [meglio: abilità, bravura o capacità] nell’adoperare la lingua italiana quando scrive delle poesie ? ‘Ce l’ho dalla letteratura. Io sono una appassionata lettrice’.
> ‘Da dove viene la sua bravura nell’uso della lingua italiana quando scrive poesie? ‘ Dalla letteratura. Sono una appassionata lettrice’.
[In cui, oltre a sostituire virtuosità con bravura e adoperare con uso, ho eliminato altre parole pleonastiche che personalmente eviterei sia nello scrivere che nel parlare].
Con i miei migliori saluti,
Lorenzo Enriques