Un lettore, commentando l’ultima frase dell’articolo precedente dedicato al transitivo assoluto, rilancia al Professore una questione che amplia utilmente il discorso ai complementi. Lo Zingarelli ne contempla più di quaranta. Ringraziamo Fausto e riportiamo qui il suo commento e a seguire la risposta del Professore.


Cortese Professore,
nella frase “Studio per il compito di domani”, “per il compito di domani” a mio avviso è più un complemento di vantaggio che di fine. Che ne pensa?
Cordialmente
Fausto

 

Gentile Fausto,

i complementi della grammatica tradizionale sono una chiave convenzionale utile per comprendere i meccanismi della lingua, ma non sono qualcosa di rigido, della tavole della legge, dei compartimenti stagni. Spesso un complemento ha una natura doppia o addirittura tripla, se pure in proporzioni diverse. Al di là della classificazione, l’importante è ragionarci sopra. E questo insegnerei anche agli allievi.

Nel caso specifico, mi pare che “per il compito” sia prevalentemente un complemento di fine. Mi lascia invece perplesso il complemento di vantaggio, concetto già contenuto nel verbo reggente: non ci si avvantaggia ‘a vantaggio di qualcosa.’ ma ‘relativamente a qualcosa.’; in questo senso vedrei più l’aspetto di complemento di limitazione: “studio per avvantaggiarmi  [rispetto a che cosa?] rispetto al (relativamente al) compito di domani”. 

In conclusione direi che la frase in oggetto è complemento di fine, con compresenza del complemento di limitazione.

Per completezza di informazione aggiungo al fondo, prendendoli dallo Zingarelli 2013, i due complementi di cui ho parlato e il rinvio alla voce ‘complemento’ che elenca i complementi presenti nello Zingarelli stesso:

 

vantaggio / vanˈtaddʒo/
[fr. avantage, in orig. ‘ciò che è posto avanti’, da avant ‘avanti’ ☼ 1266]
s. m.
[…] (gramm.) complemento di vantaggio e svantaggio, indica rispettivamente a vantaggio o a danno di chi o di che cosa si fa o si verifica ciò che è espresso dal verbo; il compl. di vantaggio è introdotto dalle prep. per, a, verso e dalle loc. prep. a vantaggio di, in favore di, a pro di, in difesa di, e sim.; il compl. di svantaggio, dalle prep. per e contro e dalle loc. prep. a svantaggio di, a danno di, a discapito di, e sim. (per es.: si è sacrificato per i figli; peggio per loro!; troppi grassi nuocciono alla salute; ho fatto un bonifico a tuo favore; un provvedimento a danno dei ceti più deboli) | †prendere il vantaggio, il sopravvento CONTR. svantaggio

 

limitazione / limitatˈtsjone/
[vc. dotta, lat. limitatiōne(m), da limitātus ‘limitato’ ☼ av. 1380]
s. f.
[…] (gramm.) complemento di limitazione, indica il limite entro cui vale ciò che si dice; è introdotto dalle prep. per, in, a, con, da, di, secondo e dalle loc. prep. quanto a, rispetto a, in fatto di, e sim. (per es.: star bene in salute; è molto brava in inglese; secondo me, ha ragione; è coraggioso solo a parole; col lavoro sono rimasto un po’ indietro; cieco da un occhio; quanto a memoria è insuperabile)

 

complemento / kompleˈmento/
[vc. dotta, lat. complemĕntu(m), da complēre ‘riempire’ ☼ 1619]
s. m.
4 (gramm.) parte della proposizione che completa il senso delle altre parti determinandone le relazioni: complemento di termine, d’agente.
V. anche abbondanza – agente – allontanamento – argomento – causa – circostanziale – colpa – compagnia – concessivo – denominazione – distanza – distributivo – esclusione – estensione – età – fine (1) – limitazione – luogo – materia – mezzo (2) – misura – modo – oggetto – paragone – partitivo – pena – predicativo – prezzo – privazione – qualità – quantità – relazione – scopo – separazione – sostituzione – specificazione – stima – termine (1) – unione – vantaggio – vocazione.

 

I miei più cordiali saluti,
Il Professore