Gentile Professore,

ho un dubbio che spero lei possa sciogliere con la consueta chiarezza: si dice ‘saggiare’ o ‘assaggiare’ un alimento?

Grazie,

Pasquale.

 

Gentile signor Pasquale,

lo Zingarelli 2013 riporta sub ‘saggiare 3’ il significato di ‘assaggiare’:

 

saggiare / sadˈdʒare/
[da saggio (2) ☼ av. 1294]
v. tr. (pres. io sàggio; fut. io saggerò)
1 fare il saggio di un metallo prezioso per determinarne il grado di purezza
2 (est.) provare, cercare di conoscere la natura, le caratteristiche e sim. di qlcu. o di qlco.: saggiare l’avversario, il terreno
3 (centr.) assaggiare, degustare, assaporare: saggiare il vino, la minestra

 

L’accezione è connotata dall’abbreviazione centr: cioè l’uso è regionale, limitato all’Italia centrale.

Nel nostro corpus ho trovato un’occorrenza nei Poemi conviviali di Pascoli:

s’apriva / il fumeo doglio e si saggiava il vino

 

e nel Tommaseo-Bellini in cui si cita le Memorie e Lettere di Galileo

 

Se voi aveste cognizione della lingua toscana, avreste, senza più oltre leggere nel mio libro, inteso, come il nostro Saggiatore, senza traslazione, significa l’istesso che Collibista, e non quello di Praegustator vini, il quale noi chiameremmo assaggiatore, perchè si dice assaggiare il vino e non saggiare…

 

Comunque in riferimento a cibi o bevende consiglio l’uso di assaggiare e non di saggiare.

Con i miei migliori saluti,

Il Professore