C’è un vicolo stretto che attraversa la parte centrale del roccolo, come una corda che congiunga (o congiunge?) due punti
di una circonferenza. 
Grazie. L.

 

Gentile signor L:

 

non mi pare che ci sia una regola che imponga il congiuntivo o l’indicativo in similitudini analoghe a quella che lei ci cita: in altre parole entrambi i modi verbali sono corretti. 

 

Ho provato a cercare frasi analoghe nel dvd della BIZ – Biblioteca Italiana Zanichelli a cura di Pasquale Stoppelli. I risultati sono qui sotto: ho marcato in blu gli indicativi e in rosso i congiuntivi.  

 

Io restai come quel che si riscote 
Da mirabile sogno, che pon mente 
Se dorme o veglia, e tien le ciglia immote. 
(Manzoni) 

 

… vedeva il suo bel visino profilarsi e incavarsi a vista d’occhio, come cera che coli
(Nievo) 

 

…de’ giuristi e de’ saputi d’ogni maniera, i quali ne’ reggimenti degli stati sono come cani che si cacciano tra le gambe a chi va, e ritardando l’irritano
(Tommaseo) 

 

Io mi gettai tutto in quell’acqua che annebbia il senso della memoria… ah! come foca che all’onde si ravviva, crescea la voce: ed or la sento ancora strepitar nel cerèbro. 
(Arrigo Boito) 

 

Come nube che tuona 
E nel rovente folgore scoscende, 
Lungo clamor da l’alpi al mar si stende 
(Carducci) 

 

Le spirali del fumo, come veli che racchiudessero un piacere, fluttuandomi sul viso, mi accarezzavano il pensiero   
(Oriani) 

 

La pagina del suo vangelo 
palpita come l’ala 
che in aere si spazia, 
splende come velo che avvampi
(D’Annunzio) 

 

Stava la Gorgona, 
come nave che aspetti il suo nocchiero. 
E la Capraia uscìa d’una corona 
di nebbia, appena. 
(Pascoli) 

 

Ha visto la citazione di D’Annunzio con due similitudini: una coll’indicativo e l’altra con il congiuntivo? 

 

Si può notare una leggera prevalenza di indicativi ma non è detto che ciò sia significativo. 

 

È possibile che si tenda a usare di preferenza il congiuntivo se si vuole mettere in risalto il carattere ipotetico dell’immagine e l’indicativo se si vuole sottolinearne il realismo. Ad esempio, nella citazione di Pascoli il congiuntivo ci sta bene perché l'”attesa” della nave per il suo nocchiero è metaforica… 

 

Certo che, per quanto ho potuto verificare, mi sembra che tutte (o quasi tutte) le similitudini di Dante siano all’indicativo: 

 

E come quei che con lena affannata,
uscito fuor del pelago a la riva,
si volge a l’acqua perigliosa e guata 
(Inf. I) 

 

Quali colombe dal disio chiamate 
con l’ali alzate e ferme al dolce nido 
vegnon per l’aere, dal voler portate 
(Inf. V) 

 

Noi eravam lunghesso mare ancora, 
come gente che pensa a suo cammino, 
che va col cuore e col corpo dimora. 
(Purg. II) 

 

Con i migliori saluti del 

Professore