La parola al traduttore

Tradurre è molto più che trasporre un testo da una lingua a un’altra, ed è un’operazione ben più complicata che mettere in riga i significati delle parole. Tradurre, infatti, significa ricreare e reinventare un testo sfruttando le potenzialità della lingua.

A cura di Simona Mambrini

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La traduzione di riferimenti astratti, come i termini che definiscono la personalizzazione di un fiume ad esempio, è un gioco di intimità fra il traduttore e autore.
In questo caso illustrato da Daniele Petruccioli, a complicare la questione contribuisce la peculiarità di un portoghese post coloniale che deve fare i conti con neologismo e modo di dire, radici greche e kimbundo.

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Per la nuova rubrica di Dizionari più dedicata al mondo della traduzione, si comincia con un argomento davvero molto spinoso. Nella traduzione letteraria le scelte lessicali sono sempre delicate, ma richiedono particolare perizia, sensibilità e ricerca quando si tratta di tradurre termini che non hanno un corrispettivo nella lingua di destinazione. In questo caso, dalla cultura scandinava ci arrivano sottili fogli di legno a noi sconosciuti.

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Tradurre è molto più che trasporre un testo da una lingua a un’altra. Tradurre significa reinventare un testo sfruttando le potenzialità della lingua.
Nasce «La parola al traduttore», la rubrica dei Dizionari più che dà voce ai professionisti del linguaggio e dei significati: di settimana in settimana i migliori traduttori italiani mostreranno i ferri del mestiere e racconteranno la loro esperienza e gli imprevedibili percorsi per arrivare al mot juste.

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