Prima tragedia dannunziana (ultimata nel 1896, ma ideata già durante il viaggio in Grecia del 1895), La città morta rappresenta il più compiuto tentativo di dar vita a un teatro catartico moderno ispirato direttamente a quello greco classico. Nel rispetto delle tre unità di luogo, tempo e azione, D’Annunzio costruisce un dramma di parola, nel quale i personaggi, all’interno della lotta fra gli elementi primordiali dell’acqua e del fuoco, rivivono il tema mitico dell’incesto. L’ambientazione presso le rovine di Micene, in accordo con il gusto archeologico dell’epoca, concorre ad accrescere la dimensione mitica. La tragedia venne rappresentata a Parigi nel 1898 dalla celebre Sarah Bernhardt.

Testo di riferimento: G. D’Annunzio, Tragedie, sogni e misteri, I, Milano, Mondadori, 1968.