I sessantasette composimenti che costituiscono la raccolta delle Rime di Veronica Gambara (1485-1550) furono editi per la prima volta nel 1759. Nel Cinquecento erano state pubblicate solo alcune rime in sillogi di poeti petrarchisti. Donna di ampia cultura (studiò il latino, il greco, la filosofia e la teologia), alla morte del marito, Giberto conte di Correggio, resse con accortezza le sorti della piccola contea. Conobbe e scambiò corrispondenza con alcuni dei più insigni letterati della prima metà del Cinquecento, tra i quali Pietro Aretino e Pietro Bembo. La peculiarità delle rime della Gambara è data da una certa melodicità, che conferisce leggiadria al dettato poetico.

Testo di riferimento: V. Gambara, Rime, a cura di A. Bullock, Firenze-Perth, Olschki, 1995.