abìsso // o nabìsso
[vc. dotta, lat. tardo aby̆ssu(m), dal gr. ábyssos, da byssós ‘fondo del mare’ 1258]
s. m.
1 Profondità sconfinata, baratro (anche fig.): gli abissi del mare; cadere, precipitare in un abisso; quell’uomo è un abisso di malvagità | Essere sull’orlo dell’abisso, (fig.) a un passo dalla rovina, dalla perdizione.
2 (est., lett.) Inferno | Gli spiriti, le potenze dell’abisso, i demoni.
3 (fig.) Grande differenza, distanza incolmabile, di ordine culturale, intellettuale, morale e sim.: che abisso ora tra lei e quella compagna di collegio! (L. PIRANDELLO).
4 (fig., raro) Quantità immensa: a ordinarle in Roma, costano un abisso (G. LEOPARDI).
5 (arald.) Punto centrale dello scudo. SIN. Cuore.

abissàle //
[fr. abyssal, dal lat. tardo aby̆ssus. V. abisso 1381]
agg.
1 Di abisso, relativo agli abissi spec. oceanici | Fauna abissale, insieme di animali che popolano gli ambienti marini al di sotto dei 2000 metri | Depositi abissali, quelli formati in fondali marini di grande profondità.
2 (geol.) Detto di ciò che si trova in profondità nella crosta terrestre: magma abissale; rocce abissali.
3 (fig.) Senza limiti, profondo: ignoranza abissale.
4 (psicol.) Detto di qualsiasi dottrina psicologica che si occupi dell’inconscio.
|| abissalménte, avv. (fig.) Immensamente, smisuratamente (spec. riferito a qlco. di negativo).