cocciùto //
[da coccia nel sign. 7 1427]
agg. e s. m. (f. -a)
Che (o Chi) si ostina nell’agire, pensare, esprimersi a modo suo, senza tener conto di critiche e di consigli: ragazzo cocciuto come un mulo. SIN. Caparbio, ostinato, pervicace, testardo.
|| cocciutàccio, pegg. | cocciutèllo, dim. | cocciutìno, dim. | cocciutóne, accr.
|| cocciutaménte, avv.
SFUMATURE caparbio, ►testardo.

capàrbio //
[da capo (?) 1441]
agg.
Che agisce di testa propria senza tener conto di pareri, critiche, difficoltà. SIN. Cocciuto. CONTR. Arrendevole.
|| caparbiaménte, avv.
 SFUMATURE
caparbio – ostinato – cocciuto
Caparbio è chi persegue un obiettivo con determinazione senza dar ascolto a suggerimenti o consigli. Ostinato si dice di chi è molto risoluto nei suoi propositi, uso a far di testa propria, anche in modo inopportuno. Cocciuto mette invece in evidenza l’ostinazione estrema, che giunge fino all’irragionevolezza.

testàrdo //
[da testa col suff. spreg. -ardo 1640]
A agg.
Che si rifiuta di ascoltare il parere altrui e non si lascia persuadere, più per un atteggiamento di caparbia ostinazione che per la convinzione della giustezza delle proprie idee: un uomo testardo come un mulo. SIN. Caparbio, cocciuto, ostinato.
|| testardaménte, avv.
B s. m. (f. -a)
Persona testarda.
|| testardàccio, pegg.
 SFUMATURE
testardo – cocciuto – fissato
Sia testardo sia cocciuto mettono in evidenza già nella loro etimologia (testa e coccia sono di fatto sinonimi) la volontà di una persona di far di testa propria con un’ostinazione anche irragionevole. Fissato è invece chi coltiva dentro di sé un’idea fissa, una mania nella quale si ostina perché incapace di distoglierne l’attenzione.