La parola del giorno è: stantio / rancido
♣stantìo // o (roman.) †stantìvo
[sovrapposizione di stante (1) a un deriv. dal lat. statīvu(m) ‘stabile, fisso’, da stătus ‘stato’ ☼ 1427]
A agg. (pl. m. -ii)
1 Che ha perso freschezza, odore, sapore, per essere stato conservato troppo a lungo, detto di cibo: pane, burro, stantio; minestra stantia.
2 (est.) Vecchio, disusato: usanza stantia | (fig.) Non più attuale: notizie stantie.
B s. m. solo sing.
● Odore, sapore, di ciò che è stantio: sapere, puzzare, di stantio; sapore, odore, di stantio.
♣ràncido //
[vc. dotta, lat. răncidu(m) ‘fetido, putrefatto’, da rancēre ‘essere rancido, guasto’, di etim. incerta ☼ 1340]
A agg.
1 Di olio, burro o altre sostanze grasse che, per un processo di ossidazione, assumono un sapore sgradevole di stantio: salumi rancidi. SIN. Corrotto, guasto, putrefatto.
2 (fig.) Vecchio, antiquato, sorpassato: idee rancide.
B s. m.
● Il sapore e l’odore delle sostanze irrancidite: prendere il rancido.
|| rancidétto, dim.