vociferàre //
[vc. dotta, lat. vociferāri, comp. di vōx, genit. vōcis ‘voce’ e un deriv. di -fer ‘-fero’ 1282]
A v. intr. (io vocìfero; aus. avere)
(raro) Parlare a voce alta e a lungo: una donna giovane …, danzando e vociferando, faceva segno di grandissima allegrezza (G. LEOPARDI).
B v. tr.
Spargere voce, propalare una notizia, insinuare (usato spec. nella forma impers.): si vocifera che tornerà presto; si vociferava da tempo di sue dimissioni; si cominciava a vociferare della persona di Cesare (F. GUICCIARDINI).
SFUMATURE palesare.

esternàre //
[vc. dotta, lat. ex(s)ternāre, che, anche se non si consideri deriv. da extĕrnus ‘esterno’, ha subìto l’influenza di questo 1780]
A v. tr. (io estèrno)
1 Manifestare qlco. che si ha nell’animo: esternare un sospetto; esternare il proprio affetto per qlcu.; una certa vergogna di me stesso che non esternava (V. ALFIERI). SIN. Esprimere, palesare.
2 (assol.) Avvalersi del potere di esternazione | (est.) Fare dichiarazioni pubbliche, spec. in modo non controllato o non misurato: un politico che esterna spesso.
B esternàrsi v. intr. pron.
Diventare palese, apparire all’esterno: il timore impediva ai suoi sentimenti di esternarsi.
C esternàrsi v. rifl.
Aprire il proprio animo: esternarsi con qlcu.
SFUMATURE palesare.