strafóro / straˈforo/ (o -ò-)
[da straforare. V. traforo sec. XV]
s. m.
(raro) Traforo, piccolo foro da parte a parte: lavorare di straforo; lima da straforo | lavori di straforo, filigrane | di straforo, (fig.) di nascosto, di sfuggita: vedersi, incontrarsi di straforo.


trafóro / traˈforo/ (o -ò-)
[sec. XIV]
s. m.
1 Operazione del traforare | Apertura ottenuta traforando | Galleria scavata attraverso una montagna o sim. per strade ordinarie o ferrate: il traforo del Sempione; i trafori degli Appennini.
2 Lavoro consistente in un ricamo a intaglio o eseguito sulla sfilatura di una stoffa.
3 Intaglio eseguito su legno, marmo e altri materiali secondo un tracciato prestabilito, a scopo decorativo | Gioco di ragazzi per traforare il legno | Tutto l’occorrente per tale gioco: regalare un traforo.
|| traforétto, dim.


traforàre / trafoˈrare/
[vc. dotta, lat. tardo transforāre, comp. di trāns ‘attraverso’ e forāre sec. XIV]
v. tr. (io trafóro (o trafòro))
1 Passare da parte a parte: traforare un’asse di compensato; la pallottola ha traforato il polmone | traforare la montagna, aprire una galleria | traforare il terreno, scavarvi un buco profondo, forandolo con la trivella.
2 Trafiggere.
3 Lavorare di traforo su stoffa, cuoio, legno o metallo, anche prezioso.