La parola di oggi è: vociare / vociferare

vo–cia–re
vociàre 🔊 / voˈtʃare / o † bociàre
[ da voce sec. XIII ]

A

v. intr. (pres. io vócio; fut. io vocerò; aus. avere)

❖ parlare a voce troppo alta:
non vociare così; smetti di vociare
Sin. sbraitare


B

v. tr.

❖ raro gridare ad alta voce


C

in funzione di s. m.

❖ clamore prodotto da molte persone che parlano insieme e a voce alta:
il vociare della folla; un vociare continuo e sgradevole



vo–ci–fe–ra–re
vociferàre 🔊 / votʃifeˈrare /
[ vc. dotta, lat. vociferāri, comp. di vōx, genit. vōcis ‘voce’ e un deriv. di -fer ‘-fero’  1282 ]

A

v. intr. (io vocìfero; aus. avere)

❖ raro parlare a voce alta e a lungo:
 una donna giovane …, danzando e vociferando, faceva segno di grandissima allegrezza (G. Leopardi)


B

v. tr.

❖ spargere voce, propalare una notizia, insinuare (usato spec. nella forma impers.) (+ che, + di):
si vocifera che tornerà presto; si vociferava da tempo di sue dimissioni;  si cominciava a vociferare della persona di Cesare (F. Guicciardini)


Sfumature: palesare