La parola al traduttore

Tradurre è molto più che trasporre un testo da una lingua a un’altra, ed è un’operazione ben più complicata che mettere in riga i significati delle parole. Tradurre, infatti, significa ricreare e reinventare un testo sfruttando le potenzialità della lingua.

A cura di Simona Mambrini

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Arpe, rape e poesia


I problemi da affrontare quanto si traduce la poesia ebraica sono molti e di varia natura. Una di queste difficoltà è rappresentata indubbiamente dal gioco di parole.

C’è da cambiare la bandinella!


Recuperare bandinella significa anche mettersi in condizione di rispondere alla domanda di un ipotetico bambino: “Come si chiama, questo?” e, nel rispondere come si deve, dare al bambino un altro piccolo tassello per conoscere il mondo. Nominare le cose del mondo per avere, di questo, meno paura.

Yiddish in salsa italiana


"Eppure eravamo proprio ebrei, spiegai. Ebrei italiani: gli ebrei, in Italia e in tutta l’Europa occidentale, non parlano yiddish. Questa, per loro, era una grande novità, una curiosità comica, come se qualcuno affermasse che esistono francesi che non parlano francese..."

Usi, non-usi e implicazioni delle parole di guerra


Le parole nascono, evolvono, compaiono e scompaiono. In qualche caso seguono le mode e le necessità stilistiche ed espressive, in qualche altro si piegano alle contingenze. Così pure evolvono i loro usi e contesti, le loro implicazioni e quello che anche il loro repentino non-uso sottolinea.

Tradurre Joyce: un’arte con la F maiuscola


Tutta l’opera di Joyce, come tanti studi di questi anni non mancano di sottolineare, è scritta, cifrata, intessuta a partire da una matrice linguistica che dell’inglese non ha se non l’aspetto esteriore, mentre l’anima soggiacente risponde a registri, lessico, sintassi, retoriche essenzialmente irlandesi.

I vichinghi alla conquista del mercato globale


Sui víkingar, i vichinghi, tutti bene o male si sono fatti un’idea. C’è chi li immagina con elmetto, corna e barba folta, chi li confonde con Obelix (che invece era un gallo), chi li considera esponenti di una civiltà grezza e barbara, chi attinge alla loro cultura per comporre i testi della musica heavy metal.