glow-up
L’avvento dei social basati sull’immagine ha dato origine a nuovi fenomeni, compreso quello di cui parliamo oggi, glo-up o glow-up.
L’avvento dei social basati sull’immagine ha dato origine a nuovi fenomeni, compreso quello di cui parliamo oggi, glo-up o glow-up.
Una volta la parola curator indicava esclusivamente la figura professionale che si occupa di musei e mostre d’arte, ma oggigiorno il campo dell’oggetto della progettazione e organizzazione si è ampliato fino a comprendere festival, eventi e album ma anche video, playlist, libri e film; database e app, mobili e capi d’abbigliamento, cibi e bevande
Riconosciuta l’emergenza climatica che stiamo vivendo, resta da chiedersi che cosa ognuno di noi può fare per contribuire a risolvere il problema.
Una tipica VSCO girl posta video o selfie che la riprendono in spiaggia o comunque all’aperto mentre indossa una magliettona o un top corto, shorts e scarpe casual. Tra gli accessori immancabili, vivaci fermacoda colorati e borraccia.
Il selfie ha dato origine a tutta una serie di varianti, dal belfie (il selfie del fondoschiena, reso famoso da Kim Kardashian), al legsie (quello delle gambe, di solito fatto in vacanza allo scopo di sfoggiare la tintarella) e all’helfie (il selfie dei capelli).
Swishing richiama il fruscio tipico dei vestiti, swishing, e il sinonimo rustling, nel senso di ‘furto, appropriazione’; inoltre riecheggia l’aggettivo colloquiale swish, ‘di lusso’.
Dei begpackers si è cominciato a parlare un paio d’anni fa, quando sui media iniziarono a circolare foto di giovani turisti occidentali che chiedevano l’elemosina in Thailandia e Malaysia
Sia ostrovegan che bivalvegan sono parole macedonia formate dall’aggettivo e sostantivo vegan e il sostantivo ostro (derivato dal latino ostrea, ostrica) e il sostantivo bivalve rispettivamente.
Nell’ultimo anno si è parlato dell’ambiente come non mai e l’opinione della comunità scientifica che le attività umane siano responsabili del riscaldamento del pianeta è generalmente accettata.
Non possiamo più credere ai nostri occhi e la macchina (o la persona dietro la macchina) mente, eccome, per trarci in inganno.