Non è tempo per i carnai. Ma come si è evoluto il sifgnificato di questa parola nel tempo?

Eccone un breve riassunto a cura di Marco Balzano:

La carne, si sa, richiama alla mente immagini strettamente legate ai sensi: il desiderio sessuale, il cibo, la morte, il peccato… Così le parole che derivano da quel vocabolo possono diventare sorprendentemente ambigue. Carnaio in origine è, infatti, il luogo dove si ripone la carne macellata, ma diviene presto anche sinonimo di strage e, di conseguenza, il luogo della sepoltura comune. In tempi più recenti il termine è diventato di uso popolare per indicare situazioni magari poco gradevoli, ma certamente meno luttuose: l’autobus all’ora di punta è un carnaio, come le spiagge in agosto o uno stadio in occasione di un concerto. La parola, in questo caso, si porta sempre dietro un’impronta piuttosto spregiativa, ma indica la vita tra la folla, non più la morte.