Come si è evoluto il significato della parola “radice” nel tempo?

Eccone un breve excursus firmato da Marco Balzano per noi:

 

La radice è l’organo della pianta, per lo più sotterraneo, che la fissa al terreno e la nutre. Più in generale, identifica la parte bassa di qualcosa, ciò che “si attacca”, ad esempio la radice di un dente o di una montagna. Si tratta di una parola di origine indoeuropea usata fin dall’antichità in molteplici sensi figurati, specie col significato di “origine”, “principio”, “fonte”. Le radici – già per i Greci e i Romani – sono metafora delle origini familiari, culturali, ambientali o storiche, in una parola della “tradizione”, che viene raffigurata verticalmente, istituendo così una gerarchia tra ciò che sta alla base (più antico e autorevole) e ciò che vi poggia sopra, che deve ancora svilupparsi e irrobustirsi.