C’è limite e limite.

Scopri com’è cambiata la definizione di questa parole nella sintesi che ha scritto per noi Marco Balzano:

 

L’etimo della parola significa “solco”, “sentiero”, “barriera” ed è subito riconducibile al limes dei Romani, la linea fortificata oltre la quale si trovavano i nemici. Oltre che nell’ambito militare, limite circola anche in quello scientifico, riferito per esempio a una funzione. Durante il boom economico l’automobile diventa un prodotto di massa, si sperimentano perciò anche i limiti di velocità e di sosta, di cui dà conto l’edizione del vocabolario del 1970. Ma il limite, comunemente, è anche la “mancanza”, il “punto debole” con cui, prima o poi, tutti facciamo i conti, lamentandocene o provando a superarlo. Questo ce lo insegna soprattutto lo sport, che non solo lo usa come termine tecnico in alcune discipline (calcio dal limite, limite di cambio nelle corse a staffetta), ma soprattutto punta ad alzare sempre un poco di più quello degli atleti con la tecnica e l’allenamento, col fine di segnare nuovi record. Limite, infatti, indica in tutte le edizioni “il grado ultimo”, la “linea estrema” che non è superabile, sia in senso letterale (limite di carico) che figurato (i limiti della mente umana).