Come si sono evolute le definizioni della parola cura con il passare del tempo, al mutare degli usi e dei costumi?

Eccone una sintesi a cura di Marco Balzano:

 

Abbiamo cura quando diamo cura. Ho cura di un figlio o di una casa quando al figlio o alla casa offro con costanza pensieri, sollecitudini e premure. La cura, infatti, implica sempre amore, attenzione e studio, lo stesso che serve a chi cura l’edizione critica di un testo ormai divenuto classico. Ma la cura è anche la preoccupazione, la sofferenza, il travaglio del corpo o dell’animo. Per fortuna per simili cure – e a questo punto si rimane stupefatti per la polisemia della parola – esiste spesso una cura: medicamenti e terapie a cui ci sottoponiamo sono il rimedio per le nostre malattie. E infine la cura è anche affidamento: badanti che assistono i nostri anziani o tate e babysitter che custodiscono i nostri bambini sono per così dire “curanti” (non a caso gli inglesi li chiamano caregiver), persone che si dedicano ai bisogni dei più fragili.